serie tv

sabato 4 aprile 2020

The english game

The english game è una miniserie Netflix, realizzata dai creatori di Downton Abbey, e incentrata sulle origini del calcio moderno. I protagonisti sono Fergus Suter (K.Guthrie), talentuoso calciatore che viene comprato dalla squadra della classe operaia Darwen e Arthur Kinnaird (E.Holcroft) capitano della squadra di aristocratici Old Etonians.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare l'elemento sportivo non è poi così predominante: non mancano infatti storyline legate ad altri personaggi della serie, in particolare le vicende legate alla moglie di Kinnaird. E il problema principale della miniserie risiede proprio in questo: sembra quasi che abbiano avuto paura di concentrarsi troppo sull'aspetto calcistico per timore di alienarsi una parte di pubblico ma la verità è che le parti sportive sono le migliori e i personaggi sono più sfaccettati proprio quando si rapportano allo sport. Io avrei concentrato l'attenzione solo sul calcio, anziché perdersi in disordini operai (che poi sono poco approfonditi) e bambini illegittimi (onestamente tutta la parte con la moglie di Kinnaird e l'istituto Cartwright è alquanto noiosa e sconnessa dal resto).
Rimane nel complesso una serie godibile e che si guarda in fretta, complice anche le sole 6 puntate, però dà comunque la sensazione di un'opportunità sprecata.

martedì 18 febbraio 2020

Le terrificanti avventure di Sabrina- stagione 3

La seconda stagione de Le terrificanti avventure di Sabrina mi era piaciuta davvero tanto e il finale prometteva una terza parte interessante. Purtroppo però questa terza stagione mi ha davvero delusa tanto. Intanto nel complesso l'ho trovata abbastanza noiosa, tant'è che ho faticato non poco a finirla mentre la seconda l'avevo davvero divorata in breve.
Il problema principale della serie sta in Sabrina, ed è un guaio quando è la tua protagonista la cosa peggiore: anziché fare passi in avanti e crescere, ho trovato in Sabrina una decisa involuzione; è sempre stata un personaggio interessato al suo tornaconto che non ragiona troppo sulle conseguenze delle proprie azioni ma in questa stagione mi è sembrata particolarmente egoista e anche nel finale nonostante tutto quello che è accaduto nella stagione prende una decisione stupida e azzardata che avrà sicuramente ripercussioni poco piacevoli.
Anche la storia tra Sabrina e Nick è stata scritta decisamente male: credevo che il salvarlo dagli inferi sarebbe stato un tema della stagione e invece è stato liberato in 1-2 puntate con Sabrina che non riesce minimamente ad aiutarlo a superare il trauma della possessione del Signore Oscuro e lui incapace di parlarne con lei. Se gli sceneggiatori puntano a farli stare insieme in futuro ci sarà da lavorare.
Lo scontro con Caliban poi è stato abbastanza noioso dato che lui non è stato un cattivo neanche lontanamente interessante o approfondito, sembrava che l'unica cosa che contasse fosse il suo essere figo.
Anche i pagani che sono sembrati inarrestabili per 6-7 puntate sono stati sconfitti banalmente.
Ci sono comunque stati degli elementi interessanti in questa stagione: su tutti il percorso di evoluzione di zia Zelda, vera MVP di questa terza parte, interessante sia il suo tentativo di gestire l'accademia e guidare la congrega, sia il suo abbracciare Hecate nel finale; la sua potenziale relazione con Mama Marie sembre promettere cose interessanti per la quarta stagione. Ambrose è un altro personaggio ben sviluppato e uno dei pochi a usare il cervello; spero che continui ad essere molto presente. Theo e Robin sono altre note positive della stagione: la loro relazione è stata dolce. Roz ed Harvey invece un po' anonimi a sto giro.
Non perdo la speranza che nella quarta stagione possa risollevarsi ma bisognerà lavorare non poco sulla sceneggiatura.

domenica 9 febbraio 2020

Oscar 2020: i miei pronostici

Ecco per me chi vince gli Oscar oggi.

MIGLIOR FILM: 1917
MIGLIOR REGIA: Sam mendes (1917)
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Joaquin Phoenix
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: Renee Zellweger
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Brad Pitt
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Laura Dern
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Parasite
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Jojo Rabbit
MIGLIOR FOTOGRAFIA: 1917
MIGLIOR COSTUMI: Piccole donne
MIGLIOR MONTAGGIO: Joker
MIGLIOR MAKE UP: Bombshell
MIGLIOR COLONNA SONORA: Joker
MIGLIOR CANZONE: I'm gonna love me again (Rocketman)
MIGLIOR SCENOGRAFIA: 1917
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: 1917
MIGLIOR MIXAGGIO SONORO: 1917
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE: Klaus
MIGLIOR FILM STRANIERO: Parasite

domenica 2 febbraio 2020

1917

Splendido film di guerra, ambientato nel 1917 come si evince dal titolo, diretto magistralmente da Sam Mendes. In 1917 viene raccontato un unico episodio: due soldati britannici devono percorrere 15 km per fermare l'attacco di un loro battaglione che rischia di finire in una trappola tedesca. Lo spettatore mantiene uno stato d'ansia quasi costante mentre segue il difficile compito dei due soldati che devono percorrere la trincea abbandonata dai tedeschi e un territorio in mano ai nemici per cercare di salvare la vita a 1600 loro commilitoni.
La regia di Mendes è sempre focalizzata sui due protagonisti ed è girato in un unico piano sequenza con una fotografia davvero ottima. Il film dovrebbe vincere meritatamente diverse statuette il prossimo weekend agli Oscar e potrebbe anche portarsi a casa il premio come miglior film. Tecnicamente è fatto davvero bene, ed è assolutamente coinvolgente. Mi sembra però che non si parli abbastanza della ottima recitazione di MacKay che in diverse parti è da solo in scena e porta sulle sue spalle il peso del film. Film poi impreziosito dai camei di attori di talento come Colin Firth e Benedict Cumberbatch.

giovedì 16 gennaio 2020

Piccole donne

Ci sono stati un sacco di adattamenti del romanzo Piccole Donne di L.M.Alcott, sia per la tv che per il cinema, e quindi si potrebbe pensare che non ci fosse la necessità di farne uno nuovo. Eppure Greta Gerwig è riuscita nell'intento di rendere accattivante e diverso dal solito il suo Piccole donne. Una delle sue scelte più felici è senza dubbio la decisione di non seguire una narrazione in ordine cronologico ma di passare tra passato e presente unendo gli avvenimenti per tematiche e creando così degli interessanti parallelismi come ad esempio le scene delle due malattie di Beth. In questo modo lo spettatore riesce a rimanere ancora sorpreso nonostante il materiale sia decisamente noto. Ho molto apprezzato che tutte le ragazze vengano approfondite in ugual misura, anche Amy che non è mai stata la mia preferita acquista spessore in questa versione.
Oltre ad un'ottima regia e sceneggiatura il film può contare su un cast decisamente azzeccato: Saoirse Ronan è una Jo assolutamente perfetta e la chimica con il suo amico Chalamet è notevole. Florence Pugh è un'ottima Amy e Meryl Streep è irresistibile come zia March.
Nel complesso credo che sia una delle miglior trasposizioni di sempre.

lunedì 13 gennaio 2020

Oscar 2020: le mie considerazioni

Sono uscite le nomination agli Oscar: poche sorprese e tante conferme.
Considerazioni sparse sulle varie categorie. per quanto riguarda la categoria miglior film per l'ennesimo anno sono nominati 9 film, ma nominarne 10 gli fa così schifo? Comunque nessuna sorpresa in questa categoria.
Felice della nomination come miglior attore a Banderas, ci credevo poco dopo che era stato snobbato ai SAG e ai Bafta. Mi spiace per Taron Egerton ma avrà occasione di rifarsi. In ogni caso contro Phoenix credo ci siano poche speranze per tutti. Le nomination ai Bafta avevano preannunciato il ritorno nella cinquina donne protagoniste per Saoirse Ronan (a che numero è già arrivata? Pazzesca! A fine carriera potrebbe avere più nomination della Streep) e l'ingresso di Florence Pugh nelle non protagoniste. Decisamente Piccole donne è piaciuto. Altra sorpresa è la presenza di Kathy Bates che come per Banderas davo fuori dai giochi.
La cinquina della regia è la stessa di Golden Globes e Bafta. Contentissima per la presenza di Klaus nella cinquina miglior film d'animazione che è forse una delle categorie più incerte da prevedere quest'anno.
Beyonce fuori dalla canzone originale.
In generale Netflix può fregarsi le mani perché ha davvero molte nomination ma anche Parasite, 1917 e C'era una volta a Hollywood dominano.

sabato 4 gennaio 2020

La dea fortuna

Annamaria (J.Trinca) deve fare degli accertamenti in ospedale e decide quindi di lasciare i suoi figli per qualche giorno a casa della coppia di amici, Alessandro (E.Leo) e Arturo (S.Accorsi).
Ho sempre amato molto il cinema di Ozpetek, anche se alcune delle sue ultime opere come Rosso Istanbul mi avevano convinto meno. Con La dea fortuna invece torna a fare centro, realizzando uno dei suoi film migliori: si contende con La finestra di fronte il primo posto. Ozpetek ha realizzato un film maturo, intenso, mai sopra le righe. Sono presenti molte delle caratteristiche del suo cinema ma qui fila tutto in modo perfetto. Senza dubbio, oltre ad un'ottima regia e sceneggiatura, il film è aiutato da un cast ottimo: sono tutti bravi ma devo dire che io sono rimasta molto impressionata da Edoardo Leo, che conoscevo come attore in ruoli comici, ma che qui è davvero magnetico ed intenso e convincente anche nelle parti drammatiche. Come sempre poi la colonna sonora è perfetta ed in sintonia con le immagini.
Davvero un film da non perdere.

The english game

The english game è una miniserie Netflix, realizzata dai creatori di Downton Abbey, e incentrata sulle origini del calcio moderno. I protago...